“[…] llumina tu, allora,
col fulgore della collera
e col fuoco della pena
loro, i tuoi bui carnefici,
perforali nella tenebra
della loro intelligenza, scavali
nel macigno del loro nero cuore. […]
Sia detto – Mario Luzi
Remember when you were young, you shone like the sun.
Shine on you crazy diamond.
Now there’s a look in your eyes, like black holes in the sky.
Shine on you crazy diamond.
You were caught on the cross fire of childhood and stardom,
blown on the steel breeze.
Come on you target for faraway laughter, come on you stranger,
you legend, you martyr, and shine!
You reached for the secret too soon, you cried for the moon.
Shine on you crazy diamond.
Treatened by shadows at night, and exposed in the light.
Shine on you crazy diamond.
Well you wore out your welcome with random precision,
rode on the steel breeze.
Come on you raver, you seer of visions, come on you painter,
you piper, you prisoner, and shine!
Pink Floyd
Let’s stick to the facts. What have we done? What happened ? Where is the start of the nightmare? Where is the bottom of the italian hell? In my mind there is a nightmare-image in Rome, Palermo and Milan in the springtime of ’93 of XX century, that I can remember to explain the benining of the italian democracy desaster with a cry of a baby…Killings, Bombs and babies cries…
1 . l 12 marzo 1992, un gruppo di fuoco composto da mafiosi di Partanna-Mondello e San Lorenzo (Salvatore Biondino, Francesco Onorato, Salvatore Biondo, Simone Scalici, Giovan Battista Ferrante, Giovanni D’Angelo) compì l’omicidio dell’onorevole Salvo Lima a Mondello, alla vigilia delle elezioni politiche due giorni dopo, una telefonata anonima arrivata alla sede ANSA di Torino rivendicò l’omicidio Lima a nome della sigla “Falange Armata”.
LIKE IN THE LEBANON…
2. Il 23 maggio, un gruppo di fuoco composto da mafiosi di San Giuseppe Jato, Altofonte, Corleone, Porta Nuova, Noce, San Lorenzo, Capaci e Mistretta (Giovanni Brusca, Antonino Gioè, Gioacchino La Barbera, Pietro Rampulla, Leoluca Bagarella, Domenico e Raffaele Ganci, Salvatore Cancemi, Giovan Battista Ferrante, Salvatore Biondo, Antonino Troia, Giovanni Battaglia) compì un attentato dinamitardo lungo l’autostrada A29, nella zona di Capaci, nella quale rimasero uccisi il giudice Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti di scorta mentre una decina di persone restarono ferite:[9] la sera stessa dell’attentato di Capaci, una telefonata anonima rivendicò la strage a nome della sigla “Falange Armata”.
3. il 19 luglio, un gruppo di fuoco formato da mafiosi di Brancaccio, Corso dei Mille, Noce e San Lorenzo (Giuseppe Graviano, Cristofaro Cannella, Francesco Tagliavia, Lorenzo Tinnirello, Stefano e Domenico Ganci, Salvatore Biondino, Giovan Battista Ferrante, Salvatore Biondo) compì un attentato dinamitardo in via d’Amelio a Palermo, in cui rimasero uccisi il giudice Borsellino e cinque agenti di scorta, causando il ferimento di ventitré persone.
You where that day in Berlin for the CIHA Congress, you remained shocked for the newspaper front pages.
4. un gruppo di fuoco composto da mafiosi di Brancaccio e Corso dei Mille (Cristofaro Cannella, Cosimo Lo Nigro, Salvatore Benigno, Giuseppe Barranca, Francesco Giuliano) si portò a Roma per compiere l’attentato a Costanzo e venne ospitato nuovamente da Scarano nell’appartamento di suo figlio[5]; Scarano stesso procurò anche un garage presso un centro commerciale a Torbellamonaca, dove Lo Nigro e Benigno portarono una Fiat Uno rubata durante un appostamento nel centro di Roma, che provvidero a imbottire con l’esplosivo già occultato nello scantinato dell’abitazione di Scarano[5]. Nella stessa sera l’autobomba venne parcheggiata in via Ruggiero Fauro, nei pressi degli studi televisivi dove Costanzo registrava le puntate del “Maurizio Costanzo Show“, ma inizialmente non esplose per un difetto del congegno[5].
La sera del 14 maggio, Lo Nigro e Benigno procurarono l’esplosione al passaggio dell’auto di Costanzo, che rimase fortunatamente illeso: infatti Benigno schiacciò il pulsante del telecomando con qualche istante di ritardo perché aspettava Costanzo su un’auto diversa da quella che sopraggiunse[5]; l’esplosione causò il ferimento di ventiquattro persone, nonché gravi danni ai palazzi circostanti e alle auto parcheggiate nelle vicinanze[6]: qualche ora dopo, una telefonata anonima rivendicò l’attentato di via Fauro a nome della sigla “Falange Armata”
Te ne stavi a casa, tranquillo con tutti di casa in casa e sentiste il tuono, l’odore dell’esplosivo che si spargeva nell’aria…
9 maggio 1993: “Convertitevi, un giorno verrà il giudizio di Dio”
Durante il processo alla Strage di via dei Georgofili del 26 e il 27 maggio 1993, fu letta in aula dall’avvocato Danilo Ammantato la poesia Sia detto, scritta dal poeta fiorentino e senatore a vita Mario Luzi[10].
«Sia detta per te, Firenze, |
Il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano devastato dall’esplosione in via Palestro (28 luglio 1993)